Descrizione
In otto capitoli narrati in prima persona dai diversi protagonisti, il libro ricostruisce il vissuto di alcune persone di diversa estrazione che si trovano a vivere nello stesso immobile a Casablanca: un giovane studente fuggito di casa dopo essere stato espulso dall’università; un giovanotto di bella presenza che, per aver violentato una ragazza, ha dovuto lasciare Marrakech; una matura ebrea convertita all’Islam; una ragazza che mantiene se stessa e il suo innamorato facendo il mestiere più vecchio del mondo e altri amici e vicini, compreso uno scrittore che assomiglia a Tolstoj. Apparso in traduzione francese nel 1996, presso una casa editrice marocchina, il romanzo ha vinto il Prix Grand Atlas 1998.
Comunque, a volte può succedere di tutto senza che si sia mosso un dito. Indi ragion per cui, non è detto che se un cavallo inciampa debba rimanere per terra. Io sono caduto e mi sono rialzato. È vero che mi sono rialzato, però è altrettanto vero che da qualche parte sento ancora dolore.
l'Autore
Muhammad Zefzaf (1945) vive a Casablanca dove svolge l’attività di insegnante in una scuola superiore. Autore di 18 testi, tra romanzi e raccolte di racconti, è molto noto anche fuori dall’area maghrebina, poiché i suoi testi sono pubblicati, oltre che in Marocco, anche a Baghdad, Damasco, Tunisi, Tripoli e Il Cairo. Baydat al-dik è stato tradotto in francese, altri due romanzi in spagnolo. Singoli racconti sono apparsi anche in inglese. In italiano si possono leggere due racconti Conversazione a tarda notte (in Narratori arabi del Novecento, a cura di Isabella Camera d’Afflitto, Bompiani, Milano 1994) e Racconto marocchino (in «Rive. Rivista di politica e cultura del Mediterraneo», 3, estate 1997).
la traduttrice
Elisabetta Bartuli si occupa di letteratura araba contemporanea, traduzione letteraria dall’arabo all’italiano e dialogo transculturale. Insegna presso il Master Universitario Europeo Mediazione intermediterranea: investimenti e integrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Membro del comitato scientifico del Master di Traduzione letteraria arabo–italiano presso la Scuola Superiore Mediatori linguistici di Vicenza, ha collaborato con varie riviste letterarie in qualità di responsabile per il settore di cultura araba e mediorientale. Ha tradotto e continua a tradurre numerosi romanzi di autori arabi tra cui per Mesogea L’uovo del gallo di Muhammad Zafzaf (2000). Sempre per Mesogea ha curato l’edizione di Il gioco dell’oblio di Muhammad Barrada (2009) e di Diario di un clandestino di Rachid Nini (2011). Tra le sue traduzioni ricordiamo anche Una memoria per l’oblio di Mahmud Darwish e La porta del sole di Elias Khuri.
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