Descrizione
Nella fase storica che si è aperta con l’11 settembre e l’invasione dell’Iraq, la questione dell’identità culturale assume un’urgenza particolare. I tre saggi raccolti in questo volume propongono risposte diverse, che riflettono l’ampiezza e la complessità del dibattito all’interno del mondo arabo.
Hanafi, pur essendo un «eretico» agli occhi dei fondamentalisti e dei conservatori religiosi, è un ideologo sui generis dello stato islamico. Dal suo punto di vista, il rapporto tra Islam e Occidente si presenta come la contrapposizione di identità rivali e irriducibili. Se la cultura occidentale costituisce per lui un oggetto di studio indispensabile, è soprattutto perché questo dovrà servire a emanciparsi dalla dipendenza passiva dal modello europeo.
Per gli altri due autori, al contrario, la difesa dell’identità cede il posto all’esercizio del pensiero critico, in una prospettiva decisamente laica. Labib pone a confronto il pluralismo della cultura araba classica con le ideologie identitarie contemporanee, cercando di individuare le ragioni storiche del progressivo irrigidimento dell’identità arabo-islamica nel passaggio dal medioevo alla modernità. Sa‘rawi, da parte sua, analizza le discriminazioni di carattere etnico interne alla società arabo-islamica, mettendo in luce le ambivalenze del discorso religioso e il ruolo determinante delle strutture socio-economiche nella formazione delle ideologie di dominio.
Questi tre contributi originali offrono uno strumento per sgombrare il campo da pregiudizi e luoghi comuni che ostacolano da entrambe le parti la conoscenza di sé e degli altri.
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