Descrizione
Quando nel dicembre 1975 Giacinto Spagnoletti, già noto letterato, va in Sicilia per incontrare Danilo Dolci e i suoi collaboratori del Centro Studi e Iniziative di Partinico, non ha «ancora l’idea precisa di comporre un libro, bensì di registrare alcune conversazioni» e raccogliere documenti. Ma quelle conversazioni registrate al magnetofono diventeranno un libro. Un libro importante per almeno due ragioni essenziali: perché Spagnoletti scelse di lasciare che «questa serie di interviste costituisse da sola il filtro per una conoscenza diretta del personaggio e delle sue idee» e perché, anche a distanza di tanti anni dalla prima edizione, Conversazioni rimane non la summa delle esperienze vissute da Danilo Dolci ma «uno strumento piuttosto che un “lavoro d’autore” […] al servizio di quanti si sforzano di percorrere analoghe strade di liberazione».
E infine, a chi obietta che finora nella storia non sono stati possibili cambiamenti strutturali con metodi nonviolenti, che non sono esistite rivoluzioni nonviolente, occorre rispondere con nuove sperimentazioni per cui sia evidente che quanto ancora non è esistito in modo compiuto, può esistere. Occorre promuovere una nuova storia.
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