Descrizione
Ma a cosa giova sapere la verità, sapere dov’è il bene e dove il male, se non si può impedire che il male si compia?
Protagonista di questo giallo politico, che si svolge in un paesino della Sicilia tra il 1924 e il 1925, è Gaetano, un trentenne sordo, orfano di entrambi i genitori, che vive insieme alle due zie, maestre elementari.
Dotato di uno spiccato spirito di osservazione, durante un funerale riesce a cogliere, leggendo il labiale, un dialogo fra due uomini che, a dispetto dell’apparente banalità, si rivelerà determinante per venire a capo di due omicidi e dei loro retroscena.
Gaetano intraprende così un’accurata indagine silenziosa che lo porterà a trovare le connessioni tra alcuni pretesi ordinari crimini di provincia, i vertici locali del partito fascista e della Milizia, e l’omicidio di Giacomo Matteotti…
La sua occupazione principale consisteva nell’analizzare e correlare i fatti che osservava, traendone riflessioni, deducendone ipotesi o azzardando conclusioni. Il curioso episodio dei due sotto l’ombrello lo spinse quella notte a riflettere a lungo su cosa potessero significare le frasi che aveva colto dalle loro labbra, tentando di connetterle a fatti accaduti di recente in paese. Ma non ne venne a capo. Erano pochi gli elementi in suo possesso, troppo scarni e generici gli argomenti di quel colloquio.
Infine, vinto dal sonno, stabilì che restava da chiarire:
– Cos’era il ‘tutto’ che Centorrame doveva fare?
– Che cosa dovevano concludere? Una trattativa, un accordo, un affare? Di certo si trattava di un’importante operazione rimasta in sospeso.
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