Descrizione
Questo Studio sull’opera di Luciano di Samosata, Timone o misantropo, si compone di due parti. La prima presenta una nuova versione del dialogo di Luciano che intende restituire per quanto possibile l’ordine logico del greco di Luciano. La seconda, Inquisizioni, che approfondisce questioni inerenti al dialogo e imprescindibili aspetti linguistici dell’opera.
Uno studio d’impianto non strettamente filologico, in cui Clio Pizzingrilli attinge alla filosofia, alla speculazione sulle ragioni della misantropia, che sono le ragioni stesse della critica dell’umanismo e, a partire dalla disamina delle versioni del Timone realizzate da Boiardo e da Shakespeare, prende in esame gli effetti della mitografia satirica di Luciano sui modelli letterari della modernità.
E voi piangerete all’istante, quantunque siate dèi, come dite;
infatti odio tutti, uomini e dèi insieme.
Nella Suda si legge che Luciano (Samosata 120 ca. d.C. – 180-192 d.C.) esercitò la professione di avvocato in Antiochia, ma, dimostratosene inetto, si volse a redigere opere perverse, intrise di odio. Luciano è stato variamente avversato e apprezzato nel corso dei secoli – per l’un verso, considerato un mero imitatore, privo di un pensiero proprio; per l’altro, ammirato per il suo talento di interprete sagace della tradizione, della mitologia, della letteratura classica. Timone (ateniese vissuto nella seconda metà del V sec. a.C.) viene ritenuto il paradigma del tipo del misantropo. Fra le opere della maturità di Luciano, Timone è giudicato uno dei suoi dialoghi migliori, peculiare della sua satira. Lo studio che qui si propone consta della traduzione del dialogo e di un commentario letterario-politico.
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