Descrizione
Una casa con una stanza tonda, un’isola, il suo mare, i suoi sentieri. Una donna – pittrice, figlia di una madre cieca e da poco perduta – si rivolge alla creatura che porta in grembo come a un custode, al testimone silenzioso di un destino. I ricordi e la forma dell’occhio che continua a dipingere l’avvicinano all’abisso della cecità materna – che fu per lei bambina fonte di attrazione e di terrore – ma anche al buio liquido che precede la nascita, generando un cortocircuito dei sensi, del linguaggio, della ragione.
Una storia viva, remota e misteriosa che procede col passo e la voce della poesia.
Sul mare c’è sempre un’ombra ferma come una voce. Le cose che veramente ci confortano sono cose invisibili o lontane. Sono cose perdute.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.