Descrizione
Una raccolta di racconti composti come il diario di città di un forestiero curioso e un po’ disorientato per strade e quartieri di Palermo. Rumori di fondo tra cui nascono personalissimi umori, e suoni e voci e vizi e stravaganze che lasciano improvvisamente il campo a inaspettati silenzi. Una scrittura semplice e straniante che dichiara tutta la propria simpatia per l’inappartenenza accompagna il lettore attraverso uno dei libri meno palermitani ambientati a Palermo. Tra verità e invenzione, l’autore sceglie l’immaginazione: stare in un posto ma contemporaneamente anche altrove. E i quartieri, i personaggi che li abitano, e che abitano queste storie, in certi casi sembrano quasi sfumare verso territori indistinti, visitabili solo inoltrandosi in un libro di racconti. Unico vero luogo in cui collocare certi quartieri.
Qui invece, non dico sempre, ma spesso, lo scarafaggio viene lasciato libero di proliferare a suo piacimento, e questo è buono per gli scarafaggi di tutto il mondo che ogni anno organizzano un grande raduno a Palermo. Si danno appuntamento in questa città dall’anno prima.
«L’anno prossimo, tutti a Palermo!» si dicono.
Uno accenna timidamente che va a Rimini.
«Ma no, sei pazzo!» gli dicono.
«Vieni a Palermo con noi» gli dicono «si sta bene a Palermo».
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