Descrizione
1994. La guerra civile somala è da poco terminata, con la sua scia di morti e di distruzioni, e un bambino di 12 anni «un piccolo Mohammed qualunque di una delle tante terre insanguinate del pianeta», arriva in Italia per essere curato da una grave malattia. A Roma, l’incontro con una coppia matura la cui vita è pervasa da un fondo di tristezza e da un senso di inutilità. Il bambino viene accolto nella loro casa, assistito – la donna è un medico – e aiutato a superare la grave crisi di astenia che la malattia e la successiva perdita di un gamba gli hanno provocato. Intorno alla figura di Mohammed cresce e prende forma via via un incontro tra mondi e culture dal quale ognuno uscirà trasformato. Triste ma non disperato, Mohammed è un romanzo che declina in un linguaggio misurato quell’ansia consapevole di vita richiamata, a un certo punto del racconto, da una citazione di V. Jankélévitch: «Da questo punto di vista il lungo e il breve si equivalgono… Piuttosto avere vissuto, non fosse che per un pomeriggio, come una farfalla. Almeno ho conosciuto la vita, anche se devo perderla, almeno l’ho vissuta».
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.